L’avvio della campagna delle arance, con le bionde siciliane della varietà Navelina, conferma i trend previsionali con i prezzi che sono al momento ancora elevati essendo disponibili in quantitativi ridotti, ma che si prevede dalle prossime settimane inizieranno a diminuire. Buono il valore produttivo anche delle arance spagnole. La domanda è partita in sordina per il caldo insolito di fine novembre, ma lo sbalzo termico tra la notte fredda ed il giorno mite ha determinato una qualità in netto miglioramento.
Uno scenario ampiamente previsto dagli operatori più esperti. Giuseppe Galluccio, fondatore e Ceo de Il gruppo la California, già a fine settembre si esprimeva in questi termini:
“A livello globale si prevede circa il 40% in meno di prodotto. I prezzi elevati attuali degli agrumi d’oltremare fanno presumere che la tendenza resterà questa, almeno fino all’arrivo delle arance egiziane, che solitamente inondano i mercati europei“.
Una situazione commerciale che può rappresentare un’opportunità importante per chi riesce, attraverso una produzione attenta e votata alla sostenibilità, come il Gruppo la California, a mantenere stabili i quantitativi e piazzare sul mercato i propri prodotti valorizzandone la qualità piuttosto che la quantità.
“Le aziende come la nostra hanno modo di proporre il proprio prodotto, laddove le grandi multinazionali avevano sempre avuto la leadership“. Sempre Galluccio: “Negli ultimi 5 anni, abbiamo investito molto nella produzione di arance Tarocco di ultima generazione in Sicilia. Le aziende agricole hanno mostrato risultati molto soddisfacenti sia per la qualità dei frutti ottenuti sia per l’impatto positivo che determinano nei rispettivi territori. Per la nuova campagna, siamo positivi“.
Sembra invece complessa la campagna che si prospetta per i limoni.
Il Ceo della GLC sosteneva a settembre: “Ce ne saranno troppi. Si pensi che la Spagna dovrebbe registrarne il 40% in più. Quindi il commercio potrebbe risentirne in maniera negativa“.